Storia di Augusta

La storia di Augusta in Sicilia: dalle origini ai giorni nostri

Augusta, situata sulla costa orientale della Sicilia, è una città ricca di storia che affonda le sue radici in epoche antichissime, parecchi secoli prima della sua nascita ufficiale. La sua posizione strategica e la bellezza naturale del territorio l’hanno resa un centro di grande importanza nel corso dei secoli.


1. Le origini e l’epoca greca

Le prime tracce di insediamenti umani nella zona risalgono all’età del bronzo, ma fu con l’arrivo dei Greci che la regione acquisì una maggiore rilevanza. I Greci infatti colonizzarono gran parte della Sicilia orientale e fondarono importanti città come Siracusa, vicina al sito che poi sarebbe divntato la città di Augusta e il cui territorio non potè non suire l’influenza della cultura e dell’economia greca.


2. L’epoca romana

Con la conquista romana della Sicilia nel III secolo a.C., Augusta e le aree circostanti entrarono a far parte della provincia romana di Sicilia, una delle prime province dell’impero. La città divenne un punto strategico per le rotte commerciali che attraversavano il Mar Ionio, rendendola un crocevia per scambi tra Oriente e Occidente.

Durante questo periodo, la Sicilia, compresa Augusta, assunse il ruolo cruciale di “granaio di Roma”. Grandi quantità di cereali venivano coltivate nelle fertili pianure circostanti e trasportate attraverso il porto locale verso la capitale dell’impero. Questa attività portò prosperità economica alla regione, ma impose anche pesanti tributi agli abitanti, che erano obbligati a fornire una parte significativa del loro raccolto.

L’influenza romana non si limitò all’economia: Augusta e i territori vicini beneficiarono anche delle infrastrutture romane, come strade e acquedotti, che facilitarono i collegamenti con altre città dell’isola e del continente. Sebbene non siano stati rinvenuti resti monumentali significativi nel centro cittadino, le campagne circostanti rivelano tracce di ville rustiche romane, dimore rurali che testimoniano l’importanza agricola dell’area.

Il declino dell’impero romano, accompagnato dalle invasioni barbariche, segnò anche un periodo di incertezza per Augusta, che gradualmente perse il suo ruolo centrale nel commercio e nella produzione agricola.


3. Il Medioevo e la fondazione di Augusta

La fondazione ufficiale della città di Augusta avvenne tra il 1233 e il 1234 per volere di Federico II di Svevia, che scelse questa località nell’ambito di un progetto strategico per rafforzare le aree deboli del suo regno. La città prese il nome di Augusta in onore della vocazione imperiale dell’imperatore. Tuttavia, studi archeologici dimostrano che il territorio era già abitato fin dall’età della pietra, con tracce risalenti al paleolitico, mesolitico e neolitico.

Il castello di Augusta, progettato dall’architetto Riccardo da Lentini, fu completato nei primi anni della città, insieme a una solida cinta muraria. La popolazione era composta principalmente da abitanti ribelli di Centuripe e Montalbano, oltre a famiglie catanesi. Nel 1219, un hospitium fu fondato nella zona da frate Reginaldo d’Orléans, indicando la presenza di un insediamento antecedente alla fondazione ufficiale.


4. L’epoca Aragonese e Spagnola

Nella seconda metà del XIII secolo, Augusta fu assediata e conquistata dagli angioini nel 1269, ma tornò sotto il controllo aragonese nel 1282. Nel 1287, l’ammiraglio Ruggero di Lauria riconquistò la città dai francesi dopo un assedio di quaranta giorni. Nel 1326, Augusta fu elevata a contea e assegnata a Guglielmo Raimondo II di Moncada in cambio delle isole di Malta e Gozo.

Eventi cruciali segnarono il XIV secolo, tra cui il rapimento di Maria di Sicilia da parte di Guglielmo Raimondo III nel 1379, che utilizzò il castello di Augusta come luogo di prigionia. Nel 1407, il re Martino I restituì Augusta al demanio, ma successivamente la città alternò periodi di governo feudale e demaniale fino al definitivo ritorno al demanio nel 1567.

Nel XVI secolo, Augusta subì frequenti incursioni turche e barbaresche. Una delle più devastanti avvenne nel 1551, quando i turchi guidati da Dragut saccheggiarono la città e incendiarono il castello. In risposta, il viceré don Garcia di Toledo rafforzò le fortificazioni costruendo i forti Garcia e Vittoria e la torre Avalos, su progetto dell’ingegnere Antonio Conte. Nel 1571, Augusta fu uno dei porti di partenza della flotta della Lega Santa che sconfisse gli ottomani nella battaglia di Lepanto.


5. Il periodo Borbonico e l’Unità d’Italia

Durante il dominio borbonico, Augusta mantenne un ruolo strategico nel controllo del Mediterraneo. Il porto cittadino venne rafforzato e utilizzato per supportare la marina militare del regno. Nel 1657, la città acquisì la borgata di Brucoli, ampliando il proprio territorio.

Nel Settecento, Augusta divenne un punto di approvvigionamento per l’Ordine dei Cavalieri Gerosolimitani. Nonostante il relativo benessere, il terremoto del 1693 devastò la città, causando ingenti danni alle infrastrutture e un drastico calo demografico. La successiva ricostruzione permise un graduale ritorno alla normalità.

Con l’Unità d’Italia nel 1861, Augusta si trovò a dover affrontare un nuovo assetto politico. Il porto divenne un nodo cruciale per il commercio marittimo e una base per le operazioni militari del neonato Regno d’Italia. Durante questo periodo, si discussero piani per la creazione di un arsenale marittimo, che tuttavia non furono mai realizzati.


6. Il novecento e l’età contemporanea

Il XX secolo segnò una trasformazione radicale per Augusta, soprattutto grazie allo sviluppo industriale. Negli anni Trenta, il porto fu potenziato con nuove infrastrutture per l’aviazione militare, come idroscalo e fortificazioni. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Augusta fu pesantemente bombardata a causa della sua importanza strategica.

Nel dopoguerra, la città divenne uno dei principali poli petrolchimici della Sicilia orientale, con la costruzione di raffinerie e impianti industriali. Questo sviluppo portò prosperità economica, ma anche gravi problemi ambientali e sanitari. Dagli anni Ottanta, iniziò una crescente attenzione verso la tutela ambientale e il recupero del patrimonio storico.

Oggi, Augusta si presenta come una città in evoluzione, dove la modernità convive con la ricchezza della sua storia. Progetti di riqualificazione del porto e delle aree industriali mirano a coniugare sviluppo economico e sostenibilità ambientale.


I principali monumenti di Augusta

Augusta, città con una storia millenaria, è ricca di monumenti che testimoniano i diversi periodi storici che l’hanno caratterizzata. Ecco un elenco dei principali monumenti della città:

Castello Svevo

Il Castello Svevo è uno dei simboli di Augusta, costruito per volere di Federico II di Svevia nel XIII secolo. Questo imponente edificio, progettato dall’architetto Riccardo da Lentini, sorge in una posizione strategica per la difesa della città. Caratterizzato da una struttura quadrangolare con torri angolari, il castello ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli ed è stato utilizzato come carcere fino al XX secolo.

Torre Avalos

Costruita nel XVI secolo durante il viceregno spagnolo, la Torre Avalos faceva parte del sistema difensivo costiero progettato per proteggere Augusta dagli attacchi dei pirati e delle flotte nemiche. La torre è un esempio di architettura militare dell’epoca e rappresenta un importante punto di riferimento storico.

Forti Garcia e Vittoria

Questi due forti furono edificati nel XVI secolo su iniziativa del viceré don Garcia di Toledo. Fortemente danneggiati nel corso del tempo, rappresentano testimonianze del ruolo strategico di Augusta nella difesa del Mediterraneo.

Chiesa Madre di Santa Maria Assunta

La Chiesa Madre, situata nel cuore del centro storico, è uno degli edifici religiosi più importanti della città. Originariamente costruita nel XIII secolo, la chiesa ha subito numerosi interventi di restauro, specialmente dopo il terremoto del 1693. Al suo interno conserva pregevoli opere d’arte e decorazioni barocche.

Porta Spagnola

La Porta Spagnola è un antico accesso alla città, costruito nel XVII secolo durante il dominio spagnolo. Questo arco monumentale, decorato con stemmi e rilievi, rappresenta un esempio significativo di architettura militare e civile.

Borgata di Brucoli

Brucoli, oggi una frazione di Augusta, è un antico borgo marinaro noto per il suo castello aragonese e il suggestivo canale navigabile. La borgata offre una combinazione unica di storia e paesaggio naturale, con le sue pittoresche case e le acque cristalline del mare.

Faro di Capo Santa Croce

Situato su un promontorio che domina il Mar Ionio, il Faro di Capo Santa Croce è un importante punto di riferimento per la navigazione. Costruito nel XIX secolo, il faro è ancora in funzione e offre una vista panoramica mozzafiato sulla costa siciliana.

Monumento ai Caduti

Il Monumento ai Caduti, situato in Piazza Castello, è dedicato alla memoria dei soldati augustani caduti durante le guerre mondiali. Rappresenta un luogo di commemorazione e raccoglimento per la comunità.


Megara Hyblaea: storia di un’antica colonia greca

Megara Hyblaea, situata nei pressi dell’odierna Augusta, è una delle più antiche colonie greche in Sicilia. La sua fondazione risale all’VIII secolo a.C., quando un gruppo di coloni provenienti da Megara, in Grecia, decise di stabilirsi su questa costa ricca e fertile, attratto dalla posizione strategica e dalle risorse naturali del territorio.

La fondazione e il nome

Secondo le fonti storiche, Megara Hyblaea venne fondata intorno al 728 a.C. sotto la guida del capo colonizzatore Lamis. Il nome “Hyblaea” si riferisce probabilmente a un antico re indigeno o al monte Hybla, noto per le sue produzioni di miele. Questo legame con la popolazione locale indica un periodo iniziale di coabitazione e scambi culturali tra i Greci e gli indigeni siculi.

Sviluppo economico e culturale

La città fiorì rapidamente, grazie alla sua economia basata sull’agricoltura e sul commercio marittimo. Megara Hyblaea divenne un importante centro di scambi commerciali nel Mediterraneo, esportando cereali, vino e olio d’oliva verso altre colonie greche e città-stato.

Sul piano culturale, la città era dotata di un impianto urbanistico molto avanzato per l’epoca, con un sistema di strade regolari e un’acropoli. Resti di templi e altri edifici pubblici testimoniano l’importanza religiosa e civile della colonia.


Il declino

Nonostante il suo splendore iniziale, Megara Hyblaea subì un progressivo declino a partire dal V secolo a.C. Questo fu dovuto a vari fattori, tra cui conflitti con altre città greche e la pressione militare da parte dei tiranni di Siracusa. La città venne infine distrutta nel 483 a.C. da Gelone, tiranno di Siracusa, che deportò i suoi abitanti.


Gli scavi archeologici

I resti di Megara Hyblaea furono riscoperti nel XIX secolo e gli scavi archeologici hanno portato alla luce una città ben pianificata, con un sistema di strade, abitazioni, templi e necropoli. Tra i reperti più significativi vi sono ceramiche, monete e iscrizioni che testimoniano la ricchezza culturale ed economica della colonia.

Sebbene distrutta, la città continua a vivere attraverso i suoi resti e il ricordo del suo ruolo cruciale nell’antichità.


La storia di Augusta è un viaggio affascinante attraverso i secoli, tra dominazioni, trasformazioni e sfide. Oggi, la città si presenta come un mix di tradizione e modernità, dove il patrimonio storico convive con le esigenze di un territorio in continuo cambiamento. Augusta rappresenta un esempio di resilienza e di adattamento, che affonda le sue radici in un passato ricco e variegato.


Immagini tratte da Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Augusta_(Italia)

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