Antonio Filocamo
Antonio Filocamo, pittore, nacque a Messina, ma sulla sua data di nascita, esistono delle incertezze o meglio, notizie differenti; date indicate da diversi autori sono state il 1969, il 1690 e il 1676; quest’ultima è stata calcolata da T. Manfredi che in un suo studio del 1989 fa rilevare che le fonti indicano la presenza del pittore all’età di 17 anni a Roma nel 1693.
A Roma fu ospite di Giacomo Passalaqua, suo zio e padre di Pietro Passalacqua, rinomato architetto, partecipando alle attività dell’Accademia di San Luca e attingendo influenza da Carlo Maratta.
Nel 1699 rientrò a Messina e operò in una bottega insieme ai fratelli Paolo e Gaetano avviando una scuola d’arte con un’accademia del nudo.
Negli anni 1703-1706 Antonio Filocamo operò a Messina dedicandosi agli affreschi della Cappella del Santissimo Rosario della Chiesa di San Domenico, agli affreschi della chiesa di Sant’Elia e al dipinto “Lo sposalizio mistico di Santa Rosa” della chiesa madre di Monforte.
Negli anni 1710-12 operò ad Acireale (Catania) affrescando la Cappella di Santa Venera del Duomo e dipingendo “il Sacrificio di Abramo” (oggi esposto nella Pinacoteca di Acireale).
Dal 1712 rientra a Messina ed inizia una prolifica attività di affrescatore e pittore.
Nel 1723 firma, assieme al fratello Paolo, gli affreschi della volta di San Gregorio, non pervenutici per il loro crollo. La collaborazione con il fratello fu costante ed è testimoniata dalla loro firma congiunta sugli affreschi del Presbiterio della Chiesa di Santa Caterina a Palermo del 1728.
Nel 1740 dipinge “il Martirio di San Bartolomeo” per il primo altare della navata destra del Santuario di San Sebastiano a Melilli.
Nel 1741 (o ’42), su commissione del Senato di Messina, dipinge una copia della “Madona della Lettera”, un celebre quadro bizantino, che verrà inviata a Siracusa presso la Chiesa di San Filippo Apostolo.
Un noto apprendista della bottega di Antonio Filocamo fu Pietro Paolo Vasta, che ebbe un ruolo importante nella ricostruzione barocca del Val di Noto.
Morì di peste durante l’epidemia del 1743, assieme ai suoi fratelli.
In QUESTA pagina il dipinto “il Martirio di San Bartolomeo”
In QUESTA pagina il dipinto “la Madonna della Lettera”