Teatro Greco di Siracusa
Il Teatro Greco di Siracusa è uno dei più importanti teatri del mondo greco antico e testimonia l’importanza del ruolo che la colonia di Siracusa ebbe durante il periodo greco.
Il teatro fu costruito, secondo Sofrone, nel V secolo a.C., durante il governo del tiranno Gelone, e successivamente ampliato sotto il suo successore, Ierone I. L’architetto Democopo (Democopos in greco) di Siracusa è spesso citato come il progettista originale della struttura; non è certo che la struttura a semicerchio attuale sia quella originale e fonti parlano di gradinate rettilinee disposte in una forma comppessivamente trapezoidale.
Notizie storiche indicano interventi di ristrutturazione intorno al 2° secolo A.C quando, forse, sarebbe stato modificato per ottenere la forma attuale.
Il Teatro Greco di Siracusa ospitò rappresentazioni di opere di Eschilo, Sofocle ed Euripide. Eschilo stesso vi presentò nel 472 a.C. la tragedia “I Persiani”, una delle sue opere più celebri. Oltre alle tragedie e alle commedie, il teatro fu utilizzato per celebrazioni religiose, riunioni pubbliche e competizioni poetiche, consolidando il suo ruolo di centro della vita culturale e sociale della città.
Con l’avvento del dominio romano, il teatro subì modifiche per adattarsi ai nuovi gusti dell’epoca, ospitando spettacoli circensi e combattimenti tra gladiatori. Dopo il declino dell’Impero Romano, la struttura cadde in disuso e molte delle sue pietre vennero riutilizzate per altre costruzioni, contribuendo alla sua parziale rovina.
Nei secoli passati la sua importanza venne misconosciuta, tanto che negli assi successivi al 1526 con Siracusa sotto il dominio spagnolo di Carlo V, venne utilizzato come cava per i materiali necessari per la costruzione delle fortificazioni che dovevano circondare Ortigia. Sempre nel 1500, ma nella seconda metà, ad opera del marchese di Sortino, venne riattivato l’antico acquedotto di Galerni, presente fin dall’epoca greca, che portava l’acqua sulla balza sovrastante, creando una sorta di sorgente ancora esistente. Grazie a quest’opera nel testro Greco vennero istallati alcuni mulini che vennero rimossi solo nell’ottocento.

Oggi, grazie a restauri e interventi di conservazione, il sito è accessibile ai visitatori ed è la sede delle rappresentazioni teatrali classiche che annualmente, a cavallo tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate, vi si svolgono.
LA CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
Il teatro è interamente scavato nella roccia calcarea del colle Temenite, una caratteristica che lo rende unico tra le costruzioni teatrali greche. L’orientamento della cavea è verso sud, garantendo un’ottima esposizione al sole e una perfetta acustica per gli spettatori.
Le dimensioni del teatro sono piuttosto importanti: il diametro della cavea è di circa 138 metri, e poteva ospitare fino a 15.000 spettatori. La struttura è composta da diversi ordini di gradinate, suddivisi da diazomi (passaggi orizzontali) la cui funzione è quella di facilitare il deflusso del pubblico. Le scalinate radiali d’altra parte permettevano un rapido accesso ai vari settori
La cavea, la parte dedicata agli spettatori, è divisa in nove settori da otto scalinate principali, garantendo una distribuzione omogenea del pubblico. Originariamente, le gradinate superiori erano probabilmente costruite in materiali più leggeri o in legno. La scena (skene), ovvero la parte destinata agli attori, aveva una struttura monumentale e poteva includere macchinari scenici avanzati per l’epoca, come piattaforme mobili e meccanismi per effetti speciali, per l’epoca, avanzati.
Il teatro possedeva anche un’orchestra semicircolare, tipica dell’architettura greca, dove si esibivano i cori. Si ipotizza che fosse pavimentata in pietra e che al centro vi fosse un altare dedicato a Dioniso, divinità legata al teatro. Le analisi archeologiche suggeriscono che il teatro fosse decorato con sculture e rilievi, molti dei quali sono andati perduti nel tempo.
Attualmente, il Teatro Greco di Siracusa è una delle principali attrazioni archeologiche della Sicilia e fa parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Ogni anno, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) organizza rappresentazioni classiche, rievocando le antiche tradizioni teatrali greche e offrendo ai visitatori un’esperienza unica.