60a stagione di spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa – 2025

Quest’anno, 2025, a cura della Fondazione INDA,  a Siracusa al Teatro Greco viene messo in scena la LX stagione di rappresentazioni classiche.

Le rappresentazioni che verrano inscenate sono:

  • Elettra – Sofocle, regia di Robert Carsen
  • Edipo a Colono – Sofocle, regia di Roberto Andò
  • Lisistrata – Aristofane, regia di Serena Sinigaglia
  • Iliade – da Omero, regia di Giuliano Peparini

La stagione inizierà il 9 maggio con “Elettra” e finirà il 6 luglio con Iliade, uno spettacolo con la regia di Giuliano Peparini.

Il calendario ufficiale della sessantesima stagione di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa può essere visionato più giù o ritirato come volantino presso la sede INDA di Siracusa in Corso Matteotti, o presso la biglietteria che si trova all’ingresso del Teatro Greco.

I biglietti possono essere acquistati on-line oppure direttamente presso la sede dell’Inda di Siracusa o presso la biglietteria al Teatro Greco.

Per l’accquisto on-line dei biglietti delle rappresentazioni classiche può essere usato il QR-code presente nel volantino stesso.

LX stagione spettacoli classici a Siracusa - 2025
Locandina della sessantesima stagione degli spettacoli classici a Siracusa – 2025

Il costo dei biglietti ordinari varia dalle 30 alle 70 Euro, asseconda del posto e del giorno della settimana. Sono previste riduzioni per le scolaresche e alcuni giorni cosiddetti ” a posto unico” il cui costo è di 28€.

Alla data del mio ultimo aggiornamento, 06/04/2025, non sono state ancora indicate le date riservate ai residenti nella provincia di Siracusa.

In appresso un estratto del volantino di Ticketone in cui sono indicati i costi dei biglietti per la sessantesima stagione di rappresentazioni classice al Teato Greco di Siracusa:

costo biglietti per la sessantesima stagione degli spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa - 2025
costo biglietti per la sessantesima stagione degli spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa – 2025

TRAMA DI EDIPO A COLONO DI SOFOCLE(tratta da wikipedia.org)

Edipo, ormai mendico e cieco, nel suo vagabondare insieme alla figlia Antigone, arriva a Colono, un sobborgo nei pressi di Atene, in obbedienza ad un’antica profezia che diceva che lì sarebbero terminati i suoi giorni. Gli abitanti del luogo, conosciuta la sua identità, vorrebbero allontanarlo, ma il re di Atene, Teseo, gli accorda ospitalità e protezione. A questo punto Edipo rivela a Teseo che quando i Tebani diverranno nemici degli Ateniesi la sua tomba preserverà i confini dell’Attica.

L’altra figlia, Ismene, li raggiunge portando la notizia dello scontro fra i fratelli Eteocle e Polinice, anch’essi figli di Edipo. Secondo un oracolo avrebbe ottenuto la vittoria quello dei fratelli che fosse riuscito ad assicurarsi l’appoggio paterno. Arriva anche Creonte, re di Tebe, per convincere Edipo a tornare in patria ma, visto il rifiuto di quest’ultimo, Creonte prende in ostaggio le figlie, che vengono però messe in salvo da Teseo.

Giunge poi Polinice nel tentativo di ingraziarsi le simpatie del padre, ma, dopo un litigio nel quale maledice lui e il fratello Eteocle (i due moriranno l’uno per mano dell’altro, come viene raccontato nei Sette contro Tebe di Eschilo), viene scacciato da Edipo. Infine si manifestano una serie di prodigi divini che fanno capire ad Edipo che la sua fine è vicina.

Egli viene accompagnato da Teseo in un boschetto sacro alle Eumenidi e lì sparisce per volontà degli dei, dopo aver predetto al re di Atene lunga prosperità per la sua città. Antigone e Ismene vorrebbero correre a vedere il luogo in cui il loro padre ora riposa ma Teseo le ferma: a nessuno è lecito accostarsi a quel luogo. Le due sorelle si preparano allora a fare rientro a Tebe.

TRAMA DI ELETTRA DI SOFOCLE (tratta da wikipedia.org)

Oreste, figlio di Agamennone, torna dopo molti anni a Micene, in compagnia di Pilade e del Pedagogo. Egli, su ordine di Apollo, deve vendicare la morte del padre, ucciso dalla moglie Clitennestra e dal suo amante Egisto per usurparne il trono. Da bambino Oreste, che correva il rischio di essere anch’egli ucciso in quanto erede al trono, era stato salvato dalla sorella Elettra. Questa infatti l’aveva affidato ad un uomo focese, suo zio Strofio, che lo aveva tenuto lontano dagli intrighi di palazzo. Da quel giorno Elettra, che provava un odio profondo (e ricambiato) verso i due assassini, aveva vissuto nella speranza che Oreste un giorno potesse tornare a vendicare il padre.

Oreste dunque torna a Micene all’insaputa di tutti, e organizza un tranello: diffonde la falsa notizia della propria morte, che gli permette di constatare la gioia (e quindi la malvagità) della madre Clitennestra. Elettra, al contrario, è disperata (dimostrando quindi il suo immutato affetto per il fratello), ma si fa coraggio e decide che sarà lei a vendicare il padre. Ottenuta la prova della fedeltà della sorella, Oreste le rivela la propria identità, ed insieme i due organizzano un piano per attuare la loro vendetta. Oreste penetra nel palazzo e uccide senza pietà la madre supplicante, poi incontra Egisto e lo trascina fuori scena per ucciderlo; proprio su questa immagine si chiude la tragedia.

TRAMA DI LISISTRATA DI ARISTOFANE (tratta di wikipedia.org)

Lisistrata, donna ateniese, convoca numerose donne di Atene e altre città, tra cui la spartana Lampitò, per discutere un importante problema. A causa della guerra del Peloponneso, infatti, gli uomini delle poleis greche sono perennemente impegnati nell’esercito e non hanno più il tempo di stare con le loro famiglie. Lisistrata propone allora alle altre donne di fare uno sciopero del sesso: finché gli uomini non firmeranno la pace, esse si rifiuteranno di avere rapporti sessuali con loro. Dopo un momento di sbigottimento e di rifiuto, le donne si dicono favorevoli al piano e fanno un giuramento.

A quel punto, le donne occupano l’acropoli ateniese, allo scopo di privare gli uomini dei mezzi finanziari per proseguire la guerra. Arriva il coro di vecchi ateniesi (uno dei due semicori della commedia) che vorrebbe, per vendetta, incendiare l’acropoli stessa, ma viene fermato dal coro delle vecchie (l’altro semicoro). Gli uomini mandano allora un commissario per trattare con le donne, ma Lisistrata ne smaschera l’ignoranza e la poca comprensione delle vicende che stanno accadendo.

Peraltro, le donne hanno molta difficoltà a mantenere il patto e inventano varie scuse per tornare a casa dai mariti; Lisistrata deve penare non poco per impedir loro di lasciare l’acropoli. Concede solo a Mirrina la possibilità di incontrare il marito Cinesia, ma lo scopo è solo quello di stimolare le voglie dell’uomo, per poi lasciarlo con un palmo di naso. Mirrina svolge alla perfezione il suo compito: fa credere al marito di essere pronta all’atto sessuale, ma poi, dopo varie dilazioni, scappa lasciandolo insoddisfatto.

Nel frattempo, l’astinenza si fa sentire anche nelle altre città greche: arriva un araldo da Sparta per trattare la pace, col fallo palesemente eretto, e incontra Cinesia, le cui voglie sono altrettanto evidenti. I due si mettono d’accordo: Sparta manderà ambasciatori pronti a firmare la pace, mentre Cinesia informerà le istituzioni ateniesi.

Questo smorza decisamente le tensioni: i vecchi e le vecchie del coro, dopo qualche resistenza, riescono a riconciliarsi, e lo stesso fanno gli ambasciatori spartani e ateniesi davanti a Lisistrata. Quest’ultima si lancia allora in un discorso pacifista che ricorda le radici comuni di tutti i popoli greci, ma tale discorso degenera presto in un profluvio di allusioni e doppi sensi sessuali da parte degli uomini, felici per la raggiunta riconciliazione. In un tripudio di danze e banchetti si celebra il ritorno delle donne dai loro mariti.

TRAMA DI “ILIADE”

Per questa rappresentazione non c’è una trama specifica in quanto è un “adattamento” a firma di Giuliano Peparini fondata sulla vicenda che il poeta Omero narra nell’Iliade.

Tratto da wikipedia.org:

” ... L’Iliade (in greco antico: Ἰλιάς?, Iliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero. Ambientato ai tempi della guerra di Troia, città da cui prende il nome, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni del decimo e ultimo anno di guerra, in cui l’ira di Achille è l’argomento portante. Opera antica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e mondiale, e considerato il primo poema epico della storia della letteratura occidentale. “

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